sabato 30 maggio 2009

In 75mila per dieci risposte, Cresce su FB: "Berlusconi rispondi!"


Il gruppo aperto dopo la pubblicazione delle dieci domande di Repubblica continua a raccogliere nuovi iscritti. "La nostra è una forma di comunicazione attiva"
In 75mila per dieci risposte Cresce su FB: "Berlusconi rispondi!"

ROMA - "Settantacinquemila e non contiamo niente?". Se lo domanda uno degli iscritti al gruppo di Facebook Berlusconi rispondi!, che dalla pubblicazione delle dieci domande di Repubblica è andato crescendo giorno dopo giorno fino a raggiungere l'eccezionale cifra di oltre 75.000 partecipanti in meno di due settimane. Con gli iscritti cresce anche il numero di interventi pubblicati sulla bacheca del gruppo. Sono quasi 7000 gli utenti che hanno lasciato traccia del loro pensiero sul social network, mentre le discussioni aperte hanno raggiunto il numero di 250. Tra gli argomenti più caldi del momento ci sono le interviste a Gino Flaminio e alla zia di Noemi Letizia, la polemica tra il leader del Pd Franceschini e Berlusconi ma anche le imminenti elezioni europee e le reazioni della stampa estera al caso Letizia. Aumentano anche i materiali multimediali pubblicati dagli iscritti e ai video e ai link ora si è aggiunta anche una sezione fotografica che raccoglie alcune immagini del premier. Tra queste, quella che svela il "trucco" nel fazzoletto.

E mentre il gruppo si arricchisce di continue nuove iscrizioni, materiali e argomenti di discussione, e diventa sempre di più il luogo deputato al confronto di Facebook per quanto riguarda la vicenda Berlusconi, restano invariate le richieste degli oltre 75.000 iscritti. "Vogliamo verità e chiarezza. Berlusconi risponda alle domande di Repubblica e si prenda le sue responsabilità", commenta un utente sintetizzando il pensiero di tutte le persone che hanno scelto di iscriversi al gruppo. Un gruppo che rappresenta un esperimento nuovo nella comunicazione italiana e che, come spiega Lucia del Grosso, una dei 75.000, è diventato una forma di comunicazione attiva."Ci stiamo trasformando da democrazia partecipativa a mera pubblica opinione suduta davanti al televisore - racconta - però io penso che ci sono margini per invertire la tendenza. Non esiste solo la televisione, che è informazione "passiva", ma anche la rete, che è informazione "attiva". In questo momento noi stiamo producendo informazione. E l'informazione libera è il presupposto della partecipazione ".

Nessun commento:

Posta un commento